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Capitolo 1: Diagnosi del Problema
Quando ci avvolge la confortante carezza del calore distribuito dai nostri fedeli termosifoni, spesso diamo per scontato il loro silenzioso lavoro. Ma come ci comportiamo quando uno di questi baluardi del benessere invernale inizia a tradire intoppi, lasciando un tocco gelido dove dovrebbe esserci tepore? Particolarmente frustrante può essere notare che il termosifone non riscalda nella parte inferiore, situazione questa che suggerisce l’esistenza di un problema che richiede attenzione immediata. Attraverso questa guida, entrerete nell’arte della manutenzione casalinga, acquisendo la conoscenza necessaria a ristabilire l’efficienza desiderata.
Prima di immergerci nelle soluzioni, è essenziale che dedichiate un momento alla comprensione del vostro sistema di riscaldamento. Un termosifone che non scalda in basso può essere il sintomo di diverse problematiche che vanno dal semplice orientamento della manutenzione ordinaria, come l’aerazione, a questioni più complicate, quali un malfunzionamento della pompa o un problema legato al fango presente nell’impianto. Una corretta diagnosi è il primo passo cruciale verso una riparazione efficace e duratura. In questo capitolo affronteremo i metodi iniziali per individuare e diagnosticare il cuore del problema, guidandovi attraverso gli indizi visivi, acustici e tattili che potrete percepire.
Diamo inizio al nostro percorso, preparatevi a restaurare il comfort e l’efficienza alla vostra dimora.
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Termosifone non scalda in basso – Possibile cause
Un problema frequente che affligge molti sistemi di riscaldamento domestici è il termosifone che scalda in maniera non uniforme, specialmente riportando un raffreddamento nella parte inferiore. Questa anomalia può essere sintomo di diversi fattori inerenti all’impianto di riscaldamento, alla manutenzione dello stesso o alla regolazione di alcuni apparati interni.
Una delle principali cause di tale circostanza può essere legata allo stato dell’acqua che circola all’interno del termosifone e, per estensione, dell’intero impianto di riscaldamento. Infatti, la presenza di aria nelle tubature può disturbare il naturale flusso dell’acqua. Se si è formata una sacca d’aria nella parte alta del termosifone, l’acqua non riuscirà a scorrere uniformemente, con conseguente riscaldamento solo nella parte superiore. Tale fenomeno, noto come “aerazione dell’impianto”, richiede la “spurgazione” attraverso un’apposita valvola presente su ciascun radiatore, finalizzata a eliminare manualmente l’accumulo di aria.
Un’altra causa, intimamente correlata alla questione dell’aerazione, è la formazione di fanghi o depositi sedimentati, dovuta alla corrosione interna dei termosifoni stessi o delle tubature. Questi sedimenti possono accumularsi nella parte bassa dei radiatori ostacolando il libero flusso dell’acqua. In questo caso, il termosifone necessità di un intervento di pulizia e, in caso di condizioni particolarmente avanzate di occlusione dei passaggi dell’acqua, può essere addirittura richiesta la sostituzione fisica del radiatore o un’apposita operazione di detersione dell’intero impianto.
È da considerare anche il problema del bilanciamento idraulico dell’impianto. Questo si riferisce alla regolazione della portata d’acqua che scorre in ciascun termosifone, in modo tale che tutti ricevano la giusta quantità di calore. Senza un adeguato bilanciamento, alcuni radiatori potrebbero surriscaldarsi mentre altri rimanere freddi in basso, poiché non ricevono abbastanza flusso d’acqua calda.
In aggiunta, ci si potrebbe trovare di fronte a problemi connessi alla cattiva manutenzione. Caldaie che non vengono revisionate periodicamente possono perdere in efficienza e non essere più in grado di garantire la temperatura adeguata dell’acqua o la corretta pressione necessaria affinché si effettui un flusso costante nell’impianto, condizioni che risultano basilari per un uniforme e corretto scambio termico.
In conclusioni, è possibile affermare che il termosifone che non scalda in basso è solitamente il risultato di una o più condizioni poco ottimali che possono includere la presenza di aria o di fanghi nell’impianto, la carenza di regolazione del bilanciamento idraulico o la manutenzione inadeguata dell’intero impianto di riscaldamento. Ogni caso richiede un’analisi approfondita e spesso l’intervento di personale esperto per un corretto diagnosi e risoluzione.
Termosifone non scalda in basso – Cosa fare
Quando si verifica il problema di un termosifone che non scalda nella parte inferiore, il disagio è immediato, in quanto la resa termica della struttura diviene insufficiente e spesso tale inconveniente è sinonimo di inefficienze nell’impianto di riscaldamento che possono aumentare i costi e diminuire il comfort. Risolvere questo problema implica una comprensione della dinamica dei sistemi di riscaldamento e delle possibili cause alla radice di questa inefficienza.
Incominciamo analizzando il funzionamento base del termosifone e perché solo una parte di esso rimane fredda. Nei termosifoni ad acqua, il calore è erogato mediante la circolazione interna di acqua riscaldata, che diffonde il calore attraverso l’acciaio o l’alluminio del radiatore. Se il termosifone riesce a scaldarsi nella parte superiore ma non in quella inferiore, molto probabilmente il problema è legato a un accumulo di aria all’interno del sistema o alla presenza di sedimenti.
Per primo è importante determinare che la circulazione dell’acqua siano costanti e uniformi, affinché il caldo possa ripartirsi correttamente in tutto il termosifone. Quando si forma dell’aria all’interno, questa va a collocarsi nella parte alta sendo meno densa dell’acqua. Questo fenomeno genera zone di vuoto che ostacolano la risalita del calore. Nel caso di sedimento, al contrario, il deposito si accumula nella parte bassa ostruendo il flusso e quindi riducendo l’efficienza della distribuzione del calore.
Il primo passo per la risoluzione è allora la purga del termosifone, ovvero l’espulsione dell’aria presente all’interno. Ogni radiatore è generalmente equipaggiato con una valvola di sfiato che può essere aperta con un apposito chiavino, con una chiave inglese oppure, in alcuni casi, semplicemente girando con una moneta. Per eseguire la manovra, è buona prassi iniziare verificando che l’impianto sia in standby o la pompa sia disattivata, poi posizionare un recipiente sotto la valvola per raccogliere l’acqua che potrebbe uscire, aprire poi lentamente la valvola fino a che non fuoriesce aria accompagnata da un sibilo. Quando la fuoriuscita di aria si placa e inizia a sgorgare un getto continuo d’acqua, è possibile richiudere la valvola.
Se dopo aver eseguito questo processo, la parte bassa del termosifone resta fredda, allora la causa potrebbe essere un accumulo di sedimenti. La soluzione a questo problema è più complessa e potrebbe implicare la necessità di svuotare e pulire il termosifone. Questo compito, a differenza della purga, è spesso meglio lasciarlo a un tecnico esperto, poiché incorre la manipolazione intensiva dell’impianto con rischio di danni collaterali se non eseguito con la dovuta attenzione.
Il tecnico dovrà quindi chiudere le valvole di ingresso e di ritorno del termosifone e procedere a sgonfiarlo dell’acqua. Una volta che il termosifone è vuoto, può essere rimosso dall’impianto per consentire un lavaggio mirato, anche mediante l’uso di prodotti chimici disincrostanti, se necessario. Una volta pulito internamente, il termosifone viene reinstallato, riempito nuovamente e spurgato dall’aria, per poi testare la corretta funzionalità.
Non bisogna dimenticare, in ultimo, l’opzione che la scarsa resa termica della parte bassa del termosifone sia sintomatica di un problema più largo nell’impianto, come ad esempio una pompa di circolazione che non lavora a dovere o una errata regolazione dell’impianto di riscaldamento in termini di proporzionamento di flusso. In questi casi, l’intervento di un tecnico idraulico diventa indispensabile per un’approfondita diagnosticazione e risoluzione del problema.
Conclusioni
Concludendo questa esauriente guida sul cosa fare quando il termosifone non scalda in basso, vorrei condividere con voi un piccolo aneddoto personale che spero possa offrirvi un ulteriore spunto di riflessione e, perché no, anche un sorriso.
Era l’inizio dell’inverno di alcuni anni fa e mi trovavo a dover affrontare proprio il dilemma di cui abbiamo parlato: un termosifone della mia abitazione non si riscaldava nella parte inferiore. Dotato delle conoscenze tecniche necessarie, avevo escluso gran parte delle possibili cause più immediate, e avevo finito per rimuginare sulle possibili intricate ragioni per cui l’aria non usciva o la circolazione dell’acqua fosse ostacolata.
Dopo ore passate a ispezionare, verificare e sperimentare, ero sul punto di arrendermi e chiamare un idraulico professionista. Fu allora che il mio sguardo cadde sul mio fido gatto, Mr. Whiskers, che si era acciambellato intorno a quella parte del termosifone come fosse il maggior conforto abbia mai trovato. La rivelazione fu improvvisa quanto umoristica: Mr. Whiskers aveva trovato il punto esatto in cui il termosifone era ancora un po’ tiepido, a differenza delle altre parti fredde, e con il suo costante riposarsi lì aveva iniziato progressivamente a ostruire parzialmente la circolazione dell’aria!
Dopo aver scostato gentilmente il mio gatto (che mi guardò con una certa indignazione), non solo scoprii che la parte bassa del termosifone era ricoperta di una fitta pelliccia, ma anche che una volta rimossa, il flusso dell’aria e dell’acqua tornò subito alla normalità.
Quest’esperienza mi insegnò una lezione fondamentale: prima di tuffarsi nelle ipotesi più complesse, talvolta è la risposta più semplice ed evidente a essere quella giusta, anche se ciò significa considerare il comportamento di un gatto sfaccendato come fattore di un problema idraulico. Quindi, prima di conclamare sconfitta e chiamare un esperto, date un’occhiata attorno a voi – la soluzione potrebbe essere più vicina e più pelosa di quanto pensiate!