La quasi totalità delle abitazioni è dotata di un sistema di riscaldamento a caldaia; essa serve per avviare i termosifoni e per scaldare l’acqua che scende dai rubinetti. È, dunque, un elemento importante da scegliere con cura e da controllare frequentemente.
Come è fatta una caldaia
Le caldaie sono formate da alcuni elementi principali. Il primo è il focolare, o bruciatore, in cui l’ossigeno si miscela al carbonio del combustibile, dando vita a una fiamma. Questa fiamma diffonde calore per conduzione termica e per irraggiamento.
Il focolare si trova contenuto nella camera di combustione. Nel caso delle caldaie che funzionano con combustibile solido, si trova pure un cinerario che raccoglie le ceneri generate dalla combustione.
Poi, nella caldaia, trova posto il fascio tubiero, cioè una serie di tubi che servono ad aumentare la superficie di scambio tra fumi e acqua.
Infine, il camino conduce all’esterno i fumi di combustione esausti. Per quanto la struttura di base sia sempre la stessa, le caldaie vengono classificate secondo vari criteri. C’è il riscaldamento interno o quello esterno; poi, si trovano caldaie a tubi d’acqua e caldaie a tubi di fumo.
Si classificano gli impianti in base alla circolazione di acqua naturale, assistita o forzata; inoltre, in base al contenuto dell’acqua in rapporto alla superficie, che può essere grande, medio, piccolo, piccolissimo.
Poi, si valuta la pressione massima di esercizio e la produzione massima di vapore all’ora.
Inoltre, si discrimina una caldaia in base al tipo di combustibile e al tipo di focolare (a recupero, a combustibile solido, a combustibile liquido).
Poi, le caldaie possono essere murali o a basamento. Infine, si valuta anche il tipo di installazione. Essa può essere fissa, semifissa, locomobile o locomotiva.
Categorie di caldaia
Tra le varie classificazioni ce ne è una che distingue tra caldaie murali e caldaie a basamento. Le murali sono compatte, adatte all’uso domestico e possono essere installate all’interno o all’esterno; in questo caso occorre contenerle in appositi armadi.
Le più diffuse, in quanto più sicure, sono quelle a camera stagna con tiraggio forzato. In questo tipo di caldaia, l’aria utile alla combustione viene aspirata dall’esterno, ma nulla fuoriesce dalla caldaia stessa, perciò garantisce una certa sicurezza ed è adatta all’uso domestico.
Le caldaie a basamento, invece, sono molto più ingombranti. Sono dotate di un bollitore ad alta capacità e alcune sono a camera aperta; queste ultime non sono adatte all’uso domestico, ma vengono collocate in ambienti adibiti a centrale termica.
Le caldaie a basamento possono essere anche a camera stagna; è questo il caso degli impianti domestici che funzionano con combustibili solidi, come legno e pellet, o liquidi come il gasolio.
Le caldaie a combustibili solidi offrono un buon risparmio energetico ed economico. Oltre al pellet e al legno, si possono usare altre biomasse legnose policombustibili.
Si usano generalmente per scaldare gli ambienti, ma le stufe a pellet più evolute possono anche essere collegate all’impianto di riscaldamento tradizionale, di modo che possano scaldare l’acqua dei rubinetti.
Sono, inoltre, piuttosto ecologiche. Il pellet e le biomasse sono, infatti, ricavati dagli scarti di lavorazione del legno.